Una scena nuda, una linea. Cinque personaggi in fila per non si sa bene quale evento, non è specificato e in realtà non è nemmeno importante. L’importante è essere i primi della fila. Non per merito, non per efficienza, non per qualifiche: semplicemente, precedere gli altri. Questa è la premessa del surreale atto unico di Israel Horovitz, dai fortissimi echi beckettiani. Line è un testo sulla competitività, cifra e piaga della civiltà occidentale, cinquant’anni fa, quando il testo è stato scritto, come oggi.
di Israel Horovitz
traduzione Susanna Corradi
regia Renato Sarti
con Valerio Bongiorno, Francesco Meola, Rossana Mola, Fabio Zulli
luci Jacopo Gussoni
musiche e suoni Carlo Boccadoro
prima nazionale