Un vagabondo viene accolto in una stanza che assomiglia più ad un magazzino che ad un luogo dove vivere. I proprietari, due fratelli, gli offrono, in cambio dell’ospitalità, di lavorare come custode. Seguono alterni umori dei due che si riversano inevitabilmente sul nuovo arrivato che, pur di non allontanarsi, trova mille scuse per restare. Nessuno dei personaggi sente quel luogo come il proprio ma nessuno di loro ha scelta. E‘ tutto fermo e così rimarrà: immutevole.
Scritto nel 1959 e destinato a diventare il più rappresentativo testo di Pinter, Il custode è il dramma degli esclusi, quelli ai margini, che non hanno alcuna speranza di redenzione, che non sembrano nemmeno cercarla, volerla, forse conoscerla. E’ il dramma della negazione del se e dell’altro, della solitudine di esseri che non si comprendono.
di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
con Fabio Banfo, Riccardo Magherini, Antonio Rosti
regia Riccardo Magherini
musiche originali Maurizio Pisati
spazio scenico e luci Fulvio Michelazzi
Via Ulisse Dini, 7
20142 - Milano
Informazioni 02 36503740